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La dermatite recidivante nel cavallo: scopriamo cosa è

La dermatite estiva recidivante del cavallo, anche detta D.E.R., è una malattia cutanea diffusa in tutto il mondo. Colpisce più frequentemente i cavalli, soprattutto nei primi 4 anni di vita, ed è un’affezione su base allergica ad alcuni componenti della saliva degli insetti appartenenti al genere Culicoides. Viene detta recidivante perché tende a presentarsi ogni anno nei soggetti colpiti e a divenire di anno in anno sempre più importante nella sintomatologia.

ANAMNESI

Secondo alcuni studi, esistono ben 1000 specie di Culicoides isolate in tutto il mondo, tra queste quelle più diffuse in Europa sono le C. pulicaris, C. punctatus, C. nebuculosis e C. obsoletus.

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La patologia può colpire i cavalli di tutte le razze, con una maggiore frequenza nei pony e nelle razze Shetland, Welsh, Arabi, Quarter Horse e Frisoni.

Presenta una predisposizione genetica e familiare mentre sembra non avere fattori predisponenti legati al sesso. La diffusione della malattia è influenzata da diversi fattori ambientali tra cui il clima e la tipologia di territorio. Si presenta infatti più frequentemente tra la fine della primavera e l’inizio dell’autunno prevalentemente nelle aree boschive poco ventilate e con temperature piuttosto elevate. Gli animali maggiormente colpiti sono quelli che vivono costantemente all’aperto, esposti alle punture degli insetti; ma anche i cavalli ricoverati in box senza protezione possono sviluppare la dermatite. Anche la presenza di acqua (stagni, ruscelli) nelle vicinanze è considerata un fattore di rischio.

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La dermatite rappresenta una forma di ipersensibilità immediata (Tipo I) e ritardata (Tipo IV) ad alcuni estratti salivari dei Culicoides. Normalmente le cellule che partecipano alla reazione immunitaria sono Anticorpi (immunoglobuline, Ig), Linfociti e Macrofagi che reagiscono al contatto con un antigene, o agente esterno, sviluppando una reazione immunitaria. La reazione allergica è, invece, una risposta anormale del sistema immunitario, un’ ipersensibilità che si manifesterà al ripetersi del contatto con una sostanza estranea e si differenzierà da una normale risposta per la sua un’insorgenza rapida e per la sua maggiore intensità rispetto al normale.

La reazione allergica che si scatena in corso di dermatite estiva è sia di tipo I, ovvero legata all’azione degli anticorpi e sia di tipo IV, ovvero cellulo-mediata legata all’azione dei linfociti T che, attivandosi, indurranno il rilascio di numerose linfochine in grado di danneggiare il tessuto cutaneo, e richiameranno ulteriori cellule immunitarie nella sede della lesione.

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SEGNI CLINICI

I segni clinici si manifestano con più evidenza al tramonto e all’alba, ore in cui i Culicoides effettuano i loro pasti con maggiore intensità.

Le forme cliniche possono essere distinte in tre tipi:

  • Distribuzione dorsale
  • Distribuzione ventrale
  • Combinazione delle prime due

La prima forma è caratterizzata da una distribuzione iniziale delle lesioni a livello di criniera, groppa e base della coda. Il prurito è intenso. Può diffondersi facilmente al viso, ciuffo, collo, spalla e dorso del torace. A causa del prurito si possono osservare lesioni secondarie come erosioni, ulcere, alopecia, lichenificazione e iperpigmentazione cutanea. Nei casi più gravi si può presentare la tipica “coda di topo” ovvero una coda completamente priva di crini alla base.

La forma ventrale è caratterizzata dal prurito con o senza papule crostose su tutto il ventre e l’addome, su ascelle, inguine e zampe; i fianchi sono raramente interessati. L’evoluzione delle lesioni anche in questo caso può essere diverse a seconda dell’intensità del prurito.

L’ultima forma è data dalla concomitante presenza di lesioni sul dorso e sul basso ventre.

A prescindere dalla forma da cui sono interessati, i cavalli tenderanno a grattarsi, anche violentemente, a mordersi o strofinarsi contro oggetti. Sono frequenti le infezione secondarie dovute all’eccessivo grattamento.

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Gentiana lutea

COSA FARE

La diagnosi è effettuata valutando la classica distribuzione delle lesioni, il prurito e la stagionalità.

La terapia più efficace è rappresentata dalla lotta agli insetti attraverso l’uso di prodotti topici e per via sistemica scongiurando il contatto degli animali con gli insetti potenzialmente scatenanti. Potrebbe essere utile l’utilizzo di fitoterapici ad effetto immunomodulante, che siano in grado di regolare la risposta immunitaria.

Dott.ssa Alessandra Palomba, medico veterinario

Approvato da C.T.S. Union B.I.O.

Photo: Andy EickStephanie KroosPete MarkhamJoe LodgeCol Ford and Natasha de Ve.

 

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BIBLIOGRAFIA

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