Il PRURITO è un sintomo tipico dei nostri animali, che li porta a comportamenti spesso ripetuti ed insistenti quali il “mordicchiamento” delle zampe, lo strusciamento del corpo e del muso contro muri ed oggetti e che li spinge a rispondere alle carezze del proprietario con dei movimenti della zampa indice proprio di prurito.
Il prurito può sembrare un sintomo banale, ma dietro ad esso possono celarsi cause anche gravi e a lungo andare tale manifestazione può provocare grave distress dell’animale con irritazione, cambiamenti del comportamento e decadimento delle condizioni fisiche generali.
In associazione al fastidio dell’animale che può addirittura arrivare a provocarsi ferite e auto traumatismi sul corpo, è di notevole importanza anche la sensazione di impotenza provata dal proprietario, che spesso non riesce a capire le cause di tale prurito e non riesce, con dei comuni metodi, ad aiutare il suo animale.
Le cause del prurito sono numerose, tra le più frequenti troviamo acari (ad esempio rogna sarcoptica), ectoparassiti (infestazione da pulci), alcune forme di micosi (come la tigna, anche se le più comuni sono spesso esenti da prurito, che compare solo in seguito ad infezione secondaria delle lesioni primarie), allergie a pollini o “sostanze” ambientali, allergie ed intolleranze al cibo, reazioni avverse a shampoo e prodotti cutanei o ambientali, cause psicologiche, sconosciute.
ACARIASI
L’acariasi è una delle patologie più comuni in medicina veterinaria.
Diversi sono infatti gli acari che possono essere ritrovati sull’animale, non per forza in presenza di patologia. Tra le acariasi cutanee più diffuse troviamo
La ROGNAROSSA o DEMODICOSI causata da alcune specie di Demodex spp normalmente presenti come commensali sulla pelle dei nostri animali ma che, in animali predisposti o in situazioni di particolare stress, prendono il sopravvento provocando la patologia, caratterizzata da aree alopeciche (assenza di peli) inizialmente nel contorno di occhi, muso e zampe.La Rogna Rossa non è pericolosa per l’uomo ed è autolimitante, ma spesso è necessario curarla per evitare infezioni secondarie. Nonostante la terapia diretta verso il Demodex, è comunque necessario individuare la causa predisponente ed agire su di essa per evitare recidive e mantenere il cane in un buono stato di salute.
La ROGNASARCOPTICA è causata dall’acaro Sarcoptes scabiei, responsabile di forte prurito cutaneo e conseguenti lesioni dovute al grattamento. Tali lesioni sono spesso complicate da infezioni batteriche secondarie. E’ una acariasi trasmissibile all’uomo.
ECTOPARASSITOSI
Molto frequente è anche il prurito generato dalle punture di insetti come le pulci, le zanzare e i flebotomi. Oltre al prurito nel sito della lesione, le punture di tali insetti possono causare reazioni allergiche anche gravi con intenso prurito in tutto il corpo dell’animale. Basta pensare alla ormai comune DERMATITE ALLERGICA AL MORSO DI PULCE causata da una ipersensibilità di alcuni soggetti alla saliva della pulce, responsabile di una forte reazione pruriginosa che può avere decorso diverso a seconda dell’animale, della stagione e dell’esposizione. La regione del corpo comunemente interessata è quella lombosacrale e inguinale (parte caudale dell’animale) per poi estendersi, se non trattata, a tutto il corpo con aree alopeciche autoindotte, iperpigmentazione, croste e lesioni varie. Nel gatto la patologia si sviluppa in modo leggermente differente, interessando principalmente collo e testa, inguine e dorso con placche eosinofiliche, croste e alopecia autoindotta. Oltre a curare il prurito, in questo caso è fondamentale agire sul parassita, evitando l’esposizione dell’animale alle pulci ed effettuando un buon trattamento ambientale.
MICOSI/LIEVITI
Tra le micosi/lieviti la più comune è sicuramente la MALASSEZIA, lievito lipofilico, normale commensale di cute e mucose, che può causare problemi dermatologici in seguito ad alterazioni dello stato di salute dell’animale o micro ambientali superficiali.
Può sovrapporsi a patologie pruriginose come allergie e dermatite atopica: il 50% degli animali affetti da dermatite atopica è infatti colpito da un’eccessiva proliferazione di Malassezia.
Provoca, se in eccesso, eritemi, inspessimento dello strato superficiale della cute, iperpigmentazione, perdita di pelo (alopecia) ed è caratterizzato da un odore dolciastro tipico. Per risolvere il problema non è sufficiente curare la Malassezia, ma è necessario concentrarsi sulle cause primarie del problema, spesso riconducibili a deficit immunitario, stress, allergia.
La TIGNA è una micosi comunemente riscontrata sia nel cane che nel gatto. Essa è causata da un dermatofita di nome Microsporum canis. Mentre il gatto risulta spesso un portatore sano che raramente sviluppa la malattia nonostante sia in grado di trasmetterla anche all’uomo, il cane interessato dal Microsporum sviluppa facilmente la patologia.La Tigna interessa prevalentemente la cute e si presenta inizialmente con piccole lesioni senza pelo focali, che tendono ad allargarsi in senso centrifugo e che possono esitare in lesioni chiamate kerion (lesione cutanea circoscritta, rilevata e spesso alopecica), ma può interessare anche le unghie (onicomicosi).
PATOLOGIE IMMUNITARIE
Tipica patologia pruriginosa del gatto è il COMPLESSO GRANULOMA EOSINOFILICO, che interessa cute e mucose, la cui causa non è ancora completamente nota, ma che è presumibilmente riconducibile ad un problema allergico/immunitario. E’ caratterizzato da diversi tipi di lesioni ed è spesso accompagnato da un intenso prurito che provoca grave stress nell’animale che spesso arriva a procurarsi gravi lesioni cutanee.
Nel cane è invece sempre più frequentela DERMATITEATOPICA, seconda causa di prurito nel cane, preceduta solo dalla dermatite allergica al morso di pulce. Per ATOPIA si intende la tendenza ereditaria a sviluppare una esagerata risposta immunitaria in seguito all’esposizione ad agenti esterni solitamente non dannosi per soggetti non allergici.La DermatiteAtopicaè purtroppo una patologia cutanea cronica e recidivante la cui cura è molto complessa ma che non può prescindere da una particolare attenzione allo stato di salute dell’animale, alla sua alimentazione e all’eliminazione di eventuali fonti di stress.
INFEZIONI CUTANEE
La PIODERMITE è una tipica infezione cutanea sostenuta da germi piogeni che interessano i vari strati della pelle, di cui i principali agenti sono gli Stafilococchi. E’ spesso secondaria ad altre patologie (l’80% dei cani allergici sviluppa piodermite) ed è causata da dermatopatie persistenti, ipersensibilità del soggetto, deficit del sistema immunitario, ceppi resistenti ai comuni antibiotici. Essa si manifesta in modi molto diversi (da lesioni piccole localizzate a lesioni più profonde come follicolite e foruncolosi, fino alla formazione di granulomi cutanei…) il cui sintomo comune è proprio il prurito.
REAZIONE AVVERSA AL CIBO
E’ un’anomala risposta all’ingestione di un alimento, di un additivo o ai residui farmacologici presenti in esso. Si sviluppa solitamente con sintomatologia cutanea a volte accompagnata da disturbi gastroenterici, congiuntivite, otite. Il primo sintomo è per l’appunto un prurito più o meno intenso che può essere localizzato (spesso interessa le zampe, ma può colpire aree più estese come l’addome e i fianchi) o generalizzato che progredisce con autolesionismo, infezioni secondarie, forfora, inspessimento della pelle, otiti ricorrenti a volte occludenti il canale uditivo. La reazione avversa può essere causata tanto dall’introduzione di nuovi alimenti, quanto dalla sensibilizzazione dell’animale alla dieta che normalmente ha seguito per tutta la vita. Uno dei metodi più utilizzati per la diagnosi di reazione avversa al cibo è la Dietaprivativa che prevede l’eliminazione dalla dieta dell’animale delle possibili proteine responsabili e la somministrazione per un periodo più o meno lungo, di una sola fonte di carboidrati e una sola fonte proteica verificando la remissione o meno dei sintomi.
PROTOCOLLO DIAGNOSTICO DEL PRURITO
Il PRURITO non è una malattia, ma il sintomo di una patologia già esistente, di conseguenza, la semplice cura del prurito non è la soluzione per la risoluzione del problema. E’ necessario di conseguenza, eseguire un protocollo diagnostico per arrivare a capire la causa di tale prurito e trattarla contemporaneamente al trattamento del sintomo. Il protocollo diagnostico del prurito si basa sull’esclusione di tutte le patologie responsabili del prurito, controllando quindi le infestazioni parassitarie, l’alimentazione, le allergie ad agenti esterni (è possibile effettuare uno screening sui più frequenti allergeni ambientali ed eventualmente effettuare una immunoterapia similare a quella umana).
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Photo: LuAnn Snawder Photography, M.L. Duong
Dott.ssa Paola Zintu, medico veterinario