Molto frequentemente si sente parlare di Otite, ma cosa è veramente l’otite e quali sono i sintomi e le sue principali cause?
Con il termine Otite si intende il processo infiammatorio che colpisce l’orecchio nelle sue 3 componenti: si parla infatti di otite esterna, media ed interna.
L’orecchio, organo importante non solo per la capacità uditiva, ma anche per l’equilibrio, è suddiviso infatti in 3 porzioni, ciascuna delle quali svolge una funzione differente. L’orecchio interno, a stretto contatto con le tonache che rivestono l’encefalo e il midollo (meningi), è il vero responsabile della percezione del suono e dell’equilibrio. L’orecchio medio funziona invece come una cassa di risonanza amplificando i suoni che gli vengono indirizzati dall’esterno. L’orecchio esterno è il canale utile a “catturare” i suoni e a convogliarli verso le componenti interne.
Le otiti più comuni, ma non per questo di più facile risoluzione, sono le otiti esterne, ossia quelle che colpiscono l’orecchio esterno formato da padiglione e condotto uditivo. Tali otiti, se trascurate, possono provocare infiammazione e successiva infezione delle parti più interne dell’orecchio determinando così il notevole aggravamento della condizione di salute dell’animale con possibile esordio di sintomi neurologici (atassia, cheratocongiuntivite secca, sindrome di Horner, sindrome vestibolare periferica, sordità etc…).
Ma come ci si accorge dell’otite?
Lo stato infiammatorio dell’orecchio esterno provoca nell’animale frequenti scuotimenti della testa, aumento della produzione di cerume, prurito insistente, arrossamento, dolorabilità con possibili cambi di umore, odore sgradevole, piegamento della testa da un lato.
I fattori che contribuiscono all’insorgenza del processo sono molteplici e distinguibili in diverse categorie:
Fattori anatomici come ad esempio canali auricolari molto stretti, eccessiva presenza di peli, orecchie pendule etc, sono tutti caratteri che permettono lo sviluppo di un ambiente idoneo alla colonizzazione batterica o parassitaria.
Fattori ambientali come un clima caldo-umido o bagni frequenti con cattiva asciugatura del condotto, sono sicuramente fattori predisponenti per l’eccessiva umidità ambientale che favorisce la crescita di batteri o lieviti.
Lo stato di infiammazione, che origina un ambiente caldo e umido, se tralasciato, provoca l’instaurarsi di fenomeni più complicati e di più difficile cura.
Le cause dell’otite sono molteplici e si possono riassumere in primarie e secondarie. Tra le cause primarie abbiamo allergie ed intolleranze alimentari, ma anche parassiti esterni, numerose malattie (autoimmuni, tiroidee, parassitarie…) e corpi estranei. Le cause secondarie sono invece infettive e si parla quindi di batteri vari e lieviti.
Queste forme, se cronicizzate, causano modificazioni irreversibili del canale auricolare come iperplasia dell’epidermide, ispessimento della cartilagine e conseguente stenosi del condotto uditivo, modificazioni che provocano un ulteriore aggravamento della patologia.
Se il vostro animale presenta sintomi di otite, è necessario rivolgersi subito ad un veterinario, per valutare la tipologia di patologia e le cure più appropriate al caso.
L’esame dell’orecchio prevede l’osservazione da parte del veterinario della porzione esterna grazie ad uno strumento chiamato otoscopio, che permette di valutare le condizioni di pelle, annessi, membrana timpanica e presenza o meno di cerume o corpi estranei.
Il materiale prelevato dall’orecchio, può essere analizzato al microscopio alla ricerca di un possibile agente (causa primaria o secondaria) come un acaro o una malassezia.
Un’idea abbastanza precisa del tipo di agente eziologico la si può avere già osservando gli essudati.
Le otiti parassitarie da Otodectes cynotis sono caratterizzate infatti da un cerume bruno-nerastro, granuloso; mentre le otiti batteriche presentano solitamente essudati purulenti maleodoranti, di colore che può andare dal giallo, nelle forme da strepto-stafilococchi, a verdastro, nelle forme da Pseudomonas sp. e Proteus sp. La presenza, invece, di un cerume giallo-marrone di aspetto ceroso si può ricondurre di solito ad infezione da lieviti o a disordini della cheratinizzazione (Guaguère, 1985; Noxon, 2000).
Sull’essudato potranno poi essere effettuati esami citologici, colturali, antibiogrammi o antimicogrammi.
In caso di interessamento di orecchio medio od interno, il veterinario si avvarrà dell’ausilio di altri mezzi diagnostici come radiografia, Tomografia Computerizzata o Risonanza Magnetica..
Tutto ciò non può tuttavia prescindere dalla visita generale dell’animale e dall’anamnesi che possono essere fondamentali per la reale diagnosi e terapia dell’otite.
In presenza di un arrossamento del padiglione auricolare bisogna infatti indagare non solo sull’eventuale agente trovato nel materiale, ma anche su eventuali malattie, allergie ed intolleranze alimentari.
Un sistema immunitario alterato provoca un’eccessiva produzione di autoanticorpi con conseguente riduzione della risposta locale dell’organismo all’attacco di virus o batteri.
Curare il sintomo senza scovare la causa, assieme all’utilizzo improprio di farmaci come cortisone (utilizzato solitamente per ridurre il prurito), antibiotici ed antinfiammatori, alimenta le manifestazioni allergiche le malattie autoimmuni nei diversi organi (tiroiditi, Cusching, poliartriti, encefaliti, nefriti, neuriti, malattie della retina, mielopatie degenerative, malattie emolitiche ecc) senza migliorare, se non temporaneamente, la condizione dell’orecchio.
Non basta quindi curare solo l’otite ma è necessario agire su diversi fronti curando l’alimentazione (tra le principali cause di otite) e ristabilendo un equilibrio del sistema immunitario, solo cosi si potrà raggiungere la piena guarigione dell’animale.
UNION B.I.O, grazie ad anni di ricerca volti alla creazione di prodotti naturali, sicuri per i nostri animali ma anche per l’ambiente e per i proprietari, ha elaborato un prodotto unico per l’igiene e il benessere dell’orecchio animale.
OTOMUCOPLUS è un prodotto a base di estratti vegetali che, oltre a detergere e rimuovere secrezioni, cerume, sporco, tessuto necrotico e acari, allevia il fastidioso prurito auricolare in modo sicuro ed efficace.
Tamponi eseguiti su padiglioni auricolari in corso di otite batterica prima e dopo l’utilizzo del prodotto, hanno dimostrato che già dal terzo giorno di trattamento si ha un forte abbattimento dello Staphylococcus aureus con passaggio da una forse disbiosi all’eubiosi tipica di un orecchio sano.
Modalità d’uso: a seconda della condizione dell’orecchio e della taglia dell’animale, inserire da alcune gocce all’interno dell’orecchio, massaggiare, lasciare agire qualche minuto, se possibile eliminare il materiale in eccesso e il cerume con una garza. Il prodotto può essere utilizzato saltuariamente come detergente, tutti i giorni per trattamenti più lunghi, in caso di coadiuvante terapeutico.
La veterinaria consiglia…
L’utilizzo del prodotto è indicato sia nella pulizia periodica del condotto auricolare, che come coadiuvante nel trattamento di comuni patologie di cani e gatti.
OTOMUCOPLUS è stato infatti utilizzato con successo nel piano terapeutico della comune acariasi nel gatto e della malassezia nel cane, entrambe patologie di difficile risoluzione.
La terapia improntata ha comunque rivolto notevole attenzione all’ambiente circostante, alle condizioni generali dell’animale e all’alimentazione.
L’otite è infatti la prima manifestazione di un problema spesso nascosto, che è fondamentale da individuare per poter curare realmente e definitivamente l’otite stessa, che altrimenti recidiverebbe determinando malessere ricorrente nell’animale e nel proprietario stesso.
Dott.ssa Paola Zintu, medico veterinario
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Buongiorno, ho un levriero che è partito con una vasculite alle orecchie e in pochi mesi di febbre altissima si è ammalato di Poliatrite autoimmune curata solo con cortisone. Chiedo aiuto perché sta sempre peggio. Grazie
Salve, purtroppo in caso di patologie autoimmuni non possiamo offrire un aiuto concreto per la patologia, poichè solo l’immmunosoppressione può alleviare la sintomatologia della malattia. Ciò che ci sentiamo di consigliare è, in accordo col suo veterinario, una visita specialistica da un veterinario fitoterapeuta ed omeopata per ridurre l’utilizzo di farmaci di sintesi chimica aiutandosi con erbe ed eventualmente prodotti omeopatici e l’utilizzo, nella vita di tutti i giorni, di prodotti completamente naturali che non vadano ad “appesantire” la già precaria situazione di salute dell’animale. Per questo le proponiamo una serie di prodotti utili proprio nel quotidiano: TRAUMA DOG, gel antidolorifico da applicare anche quotidianamente sulle articolazioni per alleviare il dolore; OTOMUCOPLUS, per la cura delle orecchie, è un valido aiuto nell’igiene e nelle patologie batteriche, da lieviti e parassiti, che interessano l’orecchio; PHYTONOPICK FIALE, repellente naturale per pulci e zecche, molto valido ma non tossico per l’animale; DETERGIF DOG, lozione spray per pulire l’animale senza necessità di acqua e soprattutto senza profumi chimici o sostanze potenzialmente nocive come Peg e Parabeni; STERYLIND igienizzante per superfici, importante per garantire l’igiene della casa, della cuccia e dei luoghi frequentati dall’animale ma in modo naturale.
Sperando che la situazione migliori, facciamo i nostri più cari auguri di guarigione al suo levriero e rimaniamo a disposizione per qualunque altra domanda.
Cordiali saluti, il gruppo di studio e ricerca UNION B.I.O.