Il Linum usitatissimum è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle linacee. Presenta foglie sottili e lanceolate e fiorisce nel periodo compreso tra aprile e settembre. Esistono circa 200 specie di piante di lino con fiori dei più svariati colori, che vanno dall’azzurro classico, al viola, giallo, rosso, bianco, rosa, blu a altre sfumature.
Il suo nome deriva dal greco “linon”, filo, ed è una delle più antiche piante della storia del mondo, già presente nella preistoria, è sempre stata utilizzata come alimento, come fonte di fibre tessili, di olio e per preparazioni fitoterapiche. Del lino si utilizza tutto, sia a scopo tessile, che cosmetico, fitoterapico ed anche alimentare!
I suoi semi hanno forma ovale, sono di colore rosso/marrone, lisci al tatto, lucidi e con estremità aguzze. Si raccolgono fra luglio e settembre tramite trebbiatura, allo stesso modo del frumento.
I semi di lino sono ricchi di acidi grassi insaturi (notevole il contenuto di Omega3), mucillagini, resina, tannini, sali minerali, proteine, fibre e lignani.
Dopo la Perilla, sono una delle fonti vegetali più ricche di omega3, acidi grassi essenziali con noto potere antinfiammatorio, ma sono molto utili anche in caso di osteoporosi , ipertensione e disturbi circolatori.
Proprietà: emollienti, antinfiammatorie, antiossidanti, lassative, antitumorali, nutrienti, regolarizzanti del tratto intestinale, cardioproettive.
Uso interno: il lino viene usato per le sue proprietà antinfiammatorie attive sul tratto gastro-intestinale grazie alla presenza di mucillagini, nonché su quello urinario, soprattutto in caso di cistite. I semi di lino stimolano poi il sistema immunitario, aiutano l’organismo ad attivare i propri processi depurativi e favoriscono la regolarità intestinale. Il lino è anche ricco di sali minerali preziosi, come manganese, fosforo, rame e magnesio, oltre che proteine e vitamine del gruppo B. "Ippocrate (650 a.C.) lo descrive come idoneo a curare i disturbi intestinali nell’uomo, e nell’antichità è stato utilizzato dagli Egizi, dai Greci e dai Romani.
Uso esterno: il lino è da sempre noto per le sue proprietà nutrienti su capello e cute, ma è anche utilissimo per alleviare i dolori reumatici, per sfiammare la gola in forma di gargarismo, e applicato sulla pelle per alleviare rossore e infiammazione.
E negli animali?
In Canada il Linum usitatissimum è tra le piante più utilizzate dai medici veterinari che si occupano di animali d’affezione.
Il Lino negli animali ha dimostrato un’evidente azione antitumorale, riducendo non solo le potenziali cellule metastatiche, ma anche la dimensione della massa tumorale secondaria (Yan, 1998).
Il lino, essendo ricco di fibre, viene utilizzato negli animali per aumentare il contenuto di acqua nelle feci e la sua quantità, ottimizzare le popolazioni batteriche intestinali e per nutrire le cellule della parete intestinale.
Studi sul cane evidenziano la sua capacità di migliorare le condizioni di cute e pelo, agendo positivamente anche sui sintomi di una delle patologie più frequenti al giorno d’oggi, la dermatite atopica. E’ da preferire all’olio di pesce inoltre, perché non contiene metalli pesanti!
Esso aiuta anche a regolarizzare le funzioni intestinali dei nostri amici a 4 zampe, proprio grazie al suo elevato contenuto di fibre solubili, che influisce in modo positivo sulle fermentazioni dei “batteri buoni”, e grazie alla presenza di fibra insolubile che agisce invece regolarizzando il transito intestinale.
Ad uso esterno esso è un ottimo nutriente sia per pelo e pelle, che rende più lucidi, morbidi e sani!